… Così cantava De André nella famosa canzone Un chimico (Non al denaro non all’amore né al cielo, 1971). La stagione in persona, senza chiedere il permesso, avanza nella terra e nel cielo, fa il suo ingresso in ogni cosa: è una delle immagini che meglio raccontano l’avvento sempre inatteso e prorompente della primavera, come in questi giorni.
Oggi, 21 marzo, è anche la “Giornata mondiale della poesia”, istituita dall’Unesco nel 1999. Vogliamo celebrarla con una lirica di Andrea Zanzotto tratta dalla raccolta Dietro il paesaggio (1951): una meditazione sul paesaggio primaverile che, con la sua forza vitale e rigeneratrice, diventa un abito da indossare, mentre ci allontaniamo dal passato e muoviamo i passi verso nuovi inizi.
ORMAI
Ormai la primula e il calore
ai piedi e il verde acume del mondo
I tappeti scoperti
le logge vibrate dal vento ed il sole
tranquillo baco di spinosi boschi;
il mio male lontano, la sete distinta
come un’altra vita nel petto
Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio
qui volgere le spalle.
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